Il cluster marittimo campano, e non solo, si è dato appuntamento oggi alla Stazione Marittima  di Calata Porta di Massa a Napoli dove rappresentanti di enti e società del settore hanno discusso dei temi dell’attualità che interessano il comparto, e lo hanno fatto nell’ambito del convegno “Autostrade del Mare e traffico intra-Mediterraneo: pianificazione, investimenti, prospettive per i porti di Napoli e Salerno” promosso da Ship2Shore dopo il primo successo dell’edizione 2022.

A dare i saluti introduttivi l’Amministratore Delegato di “Compagnia Marittima Meridionale”, Cinzia Improta, seguita dal Direttore del Dipartimento Maritime Economy di SRM, Alessandro Panaro che, dopo aver illustrato una serie di preziosi dati, ha annunciato la presentazione del nuovo Report di SRM (“10 anni di porti, shipping e logistica“) che avrà luogo il 13 luglio prossimo presso la Stazione Marittima di Napoli (Molo Angioino).

“Questo evento – l’introduzione della padrona di casa, Cinzia Improta – è una importante occasione per fare il punto della situazione su tematiche di grande attualità per l’intera filiera dei trasporti e della logistica, dalla crisi energetica alla transizione ecologica e alla digitalizzazione, fino alle trasformazioni che interesseranno anche la Campania e che si auspica conducano, in primis, ad un adeguamento degli scali portuali e ad un loro necessario ammodernamento. Elementi che potranno sicuramente porre le basi per una politica di attrazione e di orientamento di nuovi investimenti”.

L’intensa ed interessante mattinata si è articolata in due sessioni di lavori: la prima ha vista al tavolo dei relatori i players del settore, tra cui Antonia Autuori (CEO Michele Autuori srl), Paul Kyprianou (Responsabile Relazioni Esterne Grimaldi Group) e, in rappresentanza dell’Associazione di categoria Assarmatori, Salvatore Lauro (Presidente Lauro Holding).

La seconda sessione ha invece visto il susseguirsi al microfono di illustri esponenti di Enti locali, come Andrea Annunziata (Presidente AdSP Mar Tirreno Centrale – intervento anticipato alla conclusione della prima sessione di lavori) e Luca Cascone (Presidente Commissione trasporti Regione Campania), insieme a rappresentanti di rilievo del mondo della logistica campana, tra cui Claudio Ricci (CEO Interporto Campano) e Francesco Tavassi (presidente Temi SpA).

Hanno moderato le due sessioni il Direttore di Ship2Shore, Angelo Scorza, e la giornalista Emilia Leonetti.

Obiettivo del convegno è stato quello di porre l’attenzione su strategie, progetti, investimenti in corso nei porti del sistema portuale campano per rafforzare e potenziare uno degli asset principali dell’economia e dell’occupazione della Regione Campana, ma anche del Mezzogiorno, con uno sguardo puntato all’analisi di tematiche legate ai collegamenti di medio e lungo raggio, riportando all’attenzione nazionale le Autostrade del Mare e soprattutto le grandi potenzialità connesse allo sviluppo dei traffici nell’area del Mediterraneo, dove si concentra il 30% del traffico commerciale del mondo intero.

Di notevole interesse, nella prima sessione dei lavori, l’intervento di Salvatore Lauro che, oltre ad una prospettiva sulla locale realtà del Golfo partenopeo, ha offerto una sintesi delle attività portate avanti da Assarmatori: “Il mare è una grande opportunità per il Paese e l’intera filiera ad esso legata deve essere implementata e valorizzata nel modo corretto. Il sistema portuale italiano si conferma essere multipurpose, con il transito di rinfuse liquide (169 milioni di tonnellate, +3,2%), rinfuse solide (61,1 milioni di tonnellate, +7,3%), 119,5 milioni di tonnellate di merce in container (+2,2%), 120,9 milioni di tonnellate transitate tramite ro-ro (-1,5%) e altre merci per un totale di 19,7 milioni di tonnellate. Dati di eccellenza dettati anche dalla flotta che batte la bandiera tricolore e per la quale si è chiesto il supporto dello Stato per individuare giuste misure atte al rinnovo della stessa. Su questo tema, l’Associazione da subito si è attivata per supportare l’Amministrazione nell’individuazione ed erogazione di idonee risorse per avviare progetti finanziabili nel rispetto degli orientamenti della Commissione europea in materia di aiuti di Stato alla transizione energetica e di tutela dell’ambiente. Esistono rischi connessi all’ampliamento della platea verso unità di basso tonnellaggio a scafo non metallico, che potrebbe, se non adeguatamente definito, alimentare la distorsione del mercato già presente in molte aree ove il trasporto turistico surroga indebitamente il trasporto di linea dei passeggeri. A parte ciò, sia i tempi concessi all’armamento per la presentazione dei progetti, sia la persistente limitazione ai Paesi dell’Unione quali sedi degli stabilimenti – cantieri navali e officine – in cui possono essere eseguiti gli interventi, continuano a costituire un serio ostacolo all’accesso alla misura. Si tratta di un’impostazione che deve essere superata, soprattutto in chiave futura dato che, per agganciare la traiettoria di decarbonizzazione disegnata a livello IMO ed europeo, il rinnovamento della flotta italiana deve essere accelerato“.

Su alcune problematiche legate invece ai trasporti nel golfo di Napoli, tra cui la difficoltà dovuta alla carenza dei marittimi dettata anche da una attrattività del settore affievolita e sulla quale occorre tornare a lavorare individuando misure di sostegno rivolte anche alla formazione del nuovo personale, Lauro ha dichiarato: “Il quadro orario degli accosti definito a livello Regionale determinerebbe per le compagnie di navigazione attive in ambito locale, una riduzione del 50% delle corse. Occorre intervenire, e occorre farlo al più presto, per non arrecare un danno irreparabile al comparto turistico e a tutto il suo indotto nonchè alla continuità territoriale che dobbiamo garantire ai cittadini delle isole del Golfo di Napoli“.

Non è mancato un cenno alla recente decisione della Commissione Europea di formalizzare al Governo italiano il proprio parere positivo alla proposta italiana riguardante il nuovo incentivo nazionale intermodale strada-mare, la cui denominazione definitiva dovrebbe essere “Sea Modal Shift” (LEGGI QUI PER MAGGIORI DETTAGLI).

Al centro del dibattito anche temi legati al pacchetto Fit For 55 (LEGGI QUI) e al CII dell’IMO (LEGGI QUI) sui quali Assarmatori ha in più occasioni ribadito la propria posizione (LEGGI QUI).

Nella seconda sessione, invece, i relatori hanno posto l’accento, oltre che sui temi delle infrastrutture di approvvigionamento dei possibili carburanti marittimi alternativi, anche sul fondamentale tema delle Zone Economiche Speciali (ZES), argomento già da tempo al centro del dibattito pubblico locale e non solo. “Le ZES – le parole di Annunziata – possono rappresentare uno strumento di sviluppo capace di dare valore aggiunto al territorio. Il rapporto tra ZES, AdSP e realtà porto in generale deve essere capace di trovare un giusto equilibrio e, soprattutto, individuare una formula di applicazione unica e uniforme comune a tutte le Autorità di Sistema, così da favorire migliori forme di intermodalità anche nell’ottica delle ormai famose prospettive green e di semplificazione delle procedure. Procedure di sburocratizzazione che dovranno necessariamente interessare anche l’ambito portuale dove il nodo del tutto sta nell’attuazione di una corretta riforma della legge sulla portualità“.

La precondizione per il successo delle ZES – il pensiero di Ricci e Tavassi –  è da individuare nello sviluppo dei sistemi intermodali in modo da avvicinare la resilienza della grande logistica alle principali infrastrutture della Regione Campania”.

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