“Portualità tra riforme e concessioni”: è stato questo il titolo del panel in cui è intervenuto il Presidente di Assarmatori, Stefano Messina, all’interno dell’ottavo Forum internazionale di Conftrasporto in corso di svolgimento a Roma, cui hanno partecipato anche il Vicepresidente dell’Associazione Achille Onorato, i consiglieri Mariaceleste Lauro e Luigi Merlo e il Segretario Generale Alberto Rossi.
Messina ha ricordato i tanti segnali di interesse del Governo verso il settore della portualità, della logistica e dei trasporti marittimi: “Non solo a parole, ma nei fatti, e penso all’istituzione del Ministero del Mare, al CIPOM e al Piano del Mare. Si è colta la centralità di questi asset e il fatto che convivano all’interno di un sistema integrato”.
“Tuttavia – ha aggiunto Messina – sul tema della riforma portuale, che è uno snodo fondamentale, il coinvolgimento potrebbe essere maggiore, non lo nego. Siamo pronti a portare un maggiore contributo delle competenze del settore”.

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Si è concluso oggi a Roma l’ottavo Forum internazionale di Conftrasporto, con gli interventi dei Ministri e Vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, alla presenza del Presidente di Assarmatori Stefano Messina e del Segretario Generale Alberto Rossi. Proprio Rossi, intervenendo nel panel “I combustibili di transizione e lo sviluppo della logistica energetica”, ha ricordato che “l’ETS rappresenta per molti versi un problema: procedurale, tecnico, di messa a terra. Ma genererà un gettito imponente, di alcuni miliardi all’anno una volta a regime, da parte delle imprese di navigazione italiane e che operano in Italia. Dobbiamo trasformarlo da problematica a grande opportunità”.
“Parlo di opportunità – ha aggiunto Rossi – perché una buona parte del gettito dell’ETS resterà al Paese che lo ha generato e dovrà essere speso secondo leggi europee e italiane, ancora migliorabili soprattutto per quanto riguarda gli orientamenti in materia di Aiuti di Stato. Ma quei fondi potranno aiutare investimenti in materia di transizione energetica, per i quali l’intera filiera – armatori, produttori e distributori di fuel – è chiamata a lavorare insieme, con una visione comune”.

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