Dopo le iniziative congressuali dedicate all’oftalmoplastica prima e , poi, all’ortodonzia, la Stazione marittima di Napoli (Molo Angioino) ha ospitato ancora una volta un importante evento in ambito sanitario, stavolta dedicato alla neonatologia.

Volge oggi al termine, infatti, il XXIX congresso nazionale della Società italiana di neonatologia (Sin). Presieduto dal dott. Luigi Orfeo, l’evento ha mirato a coinvolgere sempre più i giovani neonatologi, con la imprescindibile esperienza dei soci di maggiore esperienza, che hanno portato il loro prezioso contributo medico-scientifico.
Nel corso delle sessioni dei tre giorni di lavori (4-6 ottobre) sono stati affrontati alcuni dei temi più attuali della neonatologia moderna, in particolare la carenza di pediatri e neonatologi e le possibili soluzioni.
Si è parlato anche di innovazione nelle sessioni “Neonatologia domani” e “Nuovi approcci diagnostico-terapeutici”. Ampio spazio è stato poi dato ad argomenti di Perinatologia con la presentazione di nuove Raccomandazioni e progetti di implementazione della qualità delle cure della Sin. Non sono mancate sessioni dedicate a Patologie respiratorie, Nutrizione, Neurologia, Follow up del neonato pretermine, Care e Analgosedazione.
“Recentemente – le parole del dott. Luigi Orfeo – sono state introdotte nella pratica clinica neonatale tecniche diagnostiche innovative e minimamente invasive nella ventilazione e sistemi di neuromonitoraggio non invasivo, che stanno contribuendo al miglioramento delle cure per i nostri piccoli pazienti. Come per ogni nuova tecnologia, il compito di chi ne usufruisce è quello di esplorarne le potenzialità, ma anche i pericoli ed i limiti, metodologici ed etici. Limitandoci a quelli etici, l’intelligenza artificiale non deve sostituire i professionisti sanitari, che hanno a che fare con vite umane, non semplicemente con dati. Nel processo decisionale e di cura sono coinvolti molti altri fattori, primi fra tutti quelli comunicativi, relazionali, psicologici, senza tralasciare l’esperienza. Soprattutto in un contesto come quello neonatologico, in cui la vicinanza, il contatto del neonato con i genitori e il coinvolgimento della famiglia nelle cure sono un vero e proprio elementi di salute, la tecnologia in generale non deve costituire un sostituto di queste relazioni, ma piuttosto mettersi al loro servizio”.
Di grande rilevanza la sessione “Neonato a termine”, in cui sono state presentate novità riguardanti anche i punti nascita che non sono associati a reparti di Terapia intensiva neonatale (Tin). A quest’ultimi, invece, è stata riservata la sessione “Scelte difficili in Tin”, quelle che, purtroppo, tutto il personale sanitario è costretto a fare, quasi ogni giorno. “Il neonatologo e tutto il personale delle TIN – prosegue il dott. Orfeo – sempre più spesso devono interrogarsi su quando sia appropriato non iniziare o interrompere trattamenti medici, perché futili e non orientati al miglior interesse del bambino e della sua famiglia. Diventa perciò essenziale mettere in atto una opportuna strategia di comunicazione tra equipe sanitaria medico-infermieristica e genitori con un adeguato counselling già, quando possibile, dalla sala parto. Il “best interest” per il neonato è ciò che deve orientare e guidare tutte le scelte di noi neonatologi, operando nel pieno rispetto dei suoi diritti e della sua dignità, privilegiando la migliore qualità di vita possibile e individuando le cure più appropriate, evitando ogni sorta di futile accanimento”.
“Sono 399, secondo il rapporto CeDAP 2021, i punti nascita nel nostro Paese – ha detto ancora il dott. Orfeo – di cui ben 96 con meno di 500 nati/anno, con circa 28.000 nascite, e soltanto 140 con oltre 1.000 nati/anno, con circa 245.000 parti. Troppi, e molti troppo piccoli. Fortunatamente le donne fanno oggi scelte più consapevoli, optando per ospedali che garantiscono sicurezza e qualità: oltre il 62% dei parti avviene nei Punti Nascita con oltre 1.000 nati/anno”. Sul tema della Terapia intensiva neonatale il dott. Orfeo ha dichiarato: “Oggi in Italia ci sono circa 120 TIN, molte troppo piccole, molte con basso tasso di utilizzo e complessivamente un eccesso di almeno il 20% delle TIN, se ci rapportiamo al numero dei nati che, come ormai tutti sappiamo, continua a ridursi drasticamente di anno in anno. Abbiamo chiuso il 2022 con 393.000 nati, per la prima volta dall’Unità d’Italia sotto la soglia dei 400.000, e le proiezioni per il 2023 non sono incoraggianti. Se a questo aggiungiamo la carenza drammatica di pediatri, neonatologi ed infermieri, ci rendiamo conto ancora di più di quanto sia di prioritaria urgenza una riorganizzazione della rete dei punti nascita nel nostro Paese”.
Focus anche sul tema dei neonati prematuri dove risulta fondamentale il ruolo dei genitori nel controllo di stress e dolore: “Quando il dolore e il disconfort sono ridotti al minimo – continua il dott. Orfeo – i neonati mangiano e dormono meglio, crescono di più, sono più stabili e mostrano uno sviluppo neurocomportamentale più armonioso nel lungo termine. Conforto adeguato, riconoscimento e trattamento del dolore sono quindi alla base dell’assistenza neonatologica e nostro compito è quello di diffondere tra neonatologi ed infermieri le più recenti evidenze scientifiche e tutti i progressi disponibili a garanzia delle migliori cure possibili per i nostri neonati”.
Grande spazio ed attenzione sono stati dedicati ai giovani neonatologi under 35, che con i loro abstract hanno concorso per il premio “Saranno famosi”, con valutazioni dell’esperta giura composta da ben quattro ex presidenti del Sin.
Ampio lo spazio espositivo, adatto anche a chi semplicemente vive l’esperienza di essere mamma o papà di piccoli fagottini di gioia. In tante infatti le aziende espositrici che, con personale cordiale e qualificato, hanno illustrato a medici e ai “neo” genitori che hanno voluto fare un salto all’evento le proprietà di tanti prodotti utili per sostenere i bambini sin dai primi attimi della propria esistenza.
Le foto dei momenti congressuali sono tratte dalla pagina Facebook della Società Italiana di Neonatologia.