“Nell’economia del mare l’Italia in alcune filiere occupa un ruolo di primaria importanza una leadership che da anni non ci viene sottratta. Fra i quattro-cinque Paesi competitivi, noi su alcuni fronti siamo al primo posto, in altri al secondo, al terzo ma certamente possiamo fare di più.

Non è mancata la volontà degli imprenditori, non è mancata la volontà del legislatore: è mancata la strategia. Ecco perché c’è l’esigenza di una struttura ministeriale che, almeno in questa prima fase, svolga una funzione di coordinamento e di programmazione.

Ed è questo il lavoro che abbiamo fatto per arrivare al primo obiettivo che è il Piano nazionale del mare. È uno strumento di pianificazione, il Piano del mare, che deve mettere in evidenza le criticità di ogni filiera: la cantieristica, la nautica, il turismo, lo sport, la pesca, la biologia marina, i fondali e la sicurezza nazionale.

Questo strumento di pianificazione è già pronto, nei prossimi giorni lo sottoporrò al Cipom per il varo definitivo e poi sarà trasmesso alle due Camere del Parlamento”.

Lo ha detto Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, nel suo intervento alla seconda edizione di “Economia del Mare. Blue companies to green transition”, l’evento del Sole 24 Ore.

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