Si è svolto nei giorni 30 e 31 maggio scorsi a Palermo, nella splendida cornice di Palazzo dei Normanni, sede dell’assemblea Regionale siciliana, la conferenza internazionale di presentazione della Missione denominata “Restore our ocean and waters by 2030”, promossa dalla Commissione Europea, ed in particolare dalla Direzione generale per la Ricerca e l’Innovazione (DG RTD) e dalla Direzione generale per gli Affari marittimi (DG MARE), con l’obiettivo di proteggere e ripristinare la salute dei mari che circondano l’Europa e delle sue acque interne entro il 2030 attraverso la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologia, l’impegno dei cittadini e gli investimenti nella transizione alla sostenibilità.

All’evento è stato appositamente invitato a partecipare anche il Comando generale, sia in veste di Autorità di vertice della Guardia Costiera italiana, che in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Presenti per l’occasione, oltre al Direttore marittimo di Palermo, Contrammiraglio Raffaele MACAUDA, il Contrammiraglio Giovanni CANU, designato capo del Reparto III Piani e Operazioni del Comando generale, in rappresentanza del Comandante generale e il Capitano di Vascello Francesco TOMAS, Capo Reparto ambientale marino, anche in rappresentanza del Ministero dell’ambiente.

Ciò che ha portato alla individuazione di questa Missione è uno studio delle due Direzioni generali della Commissione UE che ha stimato che l’Unione europea potrà raggiungere i suoi obiettivi del Green Deal nei tempi stabiliti, solo ripristinando la buona salute dell’idrosfera: il sistema connesso di oceani, mari, coste e acque interne, che copre circa il 75% della superficie terrestre, fonte di biodiversità e ossigeno, acqua potabile e cibo. Per i cittadini d’Europa e del mondo, quindi, la salute degli oceani e delle acque diventa elemento determinante per le proprie condizioni di vita.

Partendo da tali premesse la Missione “Restore our oceans and waters by 2030” si è posta tre obiettivi specifici da raggiungere entro il 2030: proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini e d’acqua dolce e la biodiversità; prevenire ed eliminare l’inquinamento dei nostri oceani, mari e acque e rendere l’economia blu sostenibile a emissioni zero e circolare.

Obiettivi strategici ambiziosi, ma necessari e al contempo comuni a quelli che caratterizzano le linee d’azione della Guardia Costiera italiana che, anche per tale motivo, è stata invitata a partecipare all’evento.

L’evento – patrocinato per l’Italia, dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dal Ministero dell’istruzione e del merito e dalla Regione Sicilia – ha visto, oltre alla partecipazione delle autorità comunali e regionali che hanno fatto gli onori di casa (in particolare Sindaco LAGALLA e il Presidente dell’assemblea regionale siciliana GALVAGNO), anche il collegamento da remoto del Commissario europeo per l’ambiente, gli Oceani e la Pesca SINKEVIČIUS, dei Ministri italiani BERNINI (Università e Ricerca), VALDITARA (Istruzione e merito) e MUSUMECI (Protezione civile e politiche del mare), la presenza dei due Vice Direttori generali della DG RTD (J. DRAKE) e della DG MARE (K. SAUDASKAS) della Commissione UE, nonché la presenza di vari rappresentanti dei governi di altri paesi del Mediterraneo (Spagna, Francia, Grecia, Malta, Cipro) e di altri paesi europei (Portogallo,) e non (Tunisia).

La scelta della Commissione europea di avviare la Missione dall’Italia e dalla città di Palermo, deriva la ruolo essenziale svolto dal Mar Mediterraneo, che insieme ad altri 4 bacini marittimi e fluviali dell’UE (il bacino euro-atlantico, quello euro-artico, il bacino del Mar Baltico e Mare del Nord e il bacino del fiume Danubio) rappresenta uno dei 5 “fari” della Missione, intesi come “siti” di monitoraggio e “piattaforme” per lo sviluppo, la dimostrazione e l’implementazione di innovazioni, caratterizzanti la prima “fase di sviluppo e sperimentazione” della Missione (2021-2025).

Proprio in relazione alle sue prerogative in termini di salvaguardia dell’ambiente marino e costiero, di autorità di regolazione e monitoraggio del traffico marittimo, di autorità per la sicurezza della navigazione e la prevenzione e repressione dell’inquinamento marino anche se di origine tellurica, l’intervento dell’ammiraglio Canu, nell’ambito della Conferenza, è stato improntato a sottolineare l’impegno costante delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera nell’affrontare quotidianamente compiti che rappresentano attuazione “in concreto” degli obiettivi specifici della Missione europea.

Per questo motivo, lo stesso Amm. Canu ha confermato, nel corso della sua relazione, la volontà della Guardia Costiera italiana già espressa dal Comandante generale l’Ammiraglio Nicola CARLONE – e già condivisa con i vertici ministeriali di riferimento – di accogliere l’invito della Commissione europea (e, in particolare, della DG RTD) a farsi portavoce e promotore della Missione Restore our oceans and waters nei confronti delle altre Guardia Costiere del Mediterraneo, anche attraverso l’apposito strumento rappresentato dal “Forum delle Guardie Costiere delle Mediterraneo” o dal “Forum europeo delle Funzioni di Guardia Costiera” che l’Italia sin dal 2008 promuove e spesso ha, in prima persona, organizzato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *